Esiste una scelta radicale e politica per immaginare un altro possibile: mettere l’amore nelle sue declinazioni (eros, storge, ludus, mania, pragma, e agape) al centro della propria vita.
La scelta è radicale perché la nostra società, governata dal valore della produttività, ci comunica che seguire il cuore risulti essere disfunzionale e a tratti folle.
Così noi finiamo per compiere scelte amorose sempre più pragmatiche e compatibili con i valori del sistema come quella di negarci, rimanere solɜ, o preferire un matrimonio infelice ad una storia travolgente.
Guerra, supportata dalle bibliografie di filosofɜ, studiosɜ e attivistɜ come bell hooks, Alan Lee, Karl Marx, M.L. King, e Eva Illouz, ci dimostra che opponendoci al cinismo sociale e all’esasperazione delle scelte pragmatiche in amore siamo in grado di scardinare le strutture del potere ma anche alcune dinamiche sociali ormai introiettate come ordine naturale delle cose. Operando una vera e propria rivoluzione politica.
Questo è possibile solo attraverso il lavoro sui propri sentimenti, l’autoconsapevolezza e la responsabilità verso il prossimo. Ovvero con una pratica etica dell’amore.
E così diventa evidente la potenza dell’amore nella sua duplice dimensione: è sia sentimento esclusivo di due amanti che spazio di trasformazione collettiva. Personale e politico.
Consigliato da Martina della Casa delle Donne
