“Scrivere oltre la razza” è l’ultimo saggio tradotto in italiano di bell hooks. In questo testo l’autrice analizza le insidie della supremazia bianca passando dal cinema alla letteratura, dalla storia politica alla sociologia.
Ne risulta una visione intersezionale dei sistemi di dominio che agiscono sempre in modo interconnesso schiacciando le differenze.
hooks ci invita però a prestare attenzione al subdolo “pensiero dualistico”: inchiodare le persone nei soli ruoli oppresso-oppressore è una semplificazione che dimentica le responsabilità individuali e chiude pertanto spazi di trasformazione.
Solo se tuttɜ rifiutassimo il dualismo vittima-oppressore, su cui gli stessi sistemi di dominio paradossalmente si reggono, potremmo davvero autodeterminarci, osservare il cambiamento e quindi riprendere a sperare.
Per hooks la speranza è fondamentale per minare il sistema suprematista, che si nutre proprio di nichilismo per vendere l’idea che la felicità coincida con consumo di beni materiali e dominio.
Se scartiamo l’idea di essere inevitabilmente vittime della società saremo in grado di resistere alla sua influenza, attraverso il ritiro nella riflessione e una vigilanza critica costante che allinei il nostro sistema di pensiero-parola-azione.
hooks ci ricorda che così sarà possibile scorgere una realtà altra, al cui centro ci siano persone e relazioni. ‘Sconfinando’ oltre le differenze scopriremo il motore trasformativo di ogni vera rivoluzione individuale e dunque collettiva: l’amore.
Consigliato da Martina della Casa delle donne di Parma