“La signora Meraviglia“: così le protagoniste del romanzo chiamano la cittadinanza italiana che Dighei, somala di nascita ma etiope di origine, vuole ottenere dopo quarant’anni di vita in Italia. Siamo nel 2015 e le nuove leggi impongono regole e lungaggini burocratiche tra le quali non è facile districarsi. La nipote Saba, l’autrice, la aiuta in questo faticoso iter che sembra non aver mai fine. Ma “la signora Meraviglia” era anche Wezero Dinkinesh, una maga di origine etiope che, a Mogadiscio, praticava l’infibulazione e curava le possessioni demoniache. Sì, perché Saba ci regala un memoir, alla ricerca delle sue origini, in cui la storia attuale si alterna a quella della sua nonna Abebech ai tempi dell’Africa Orientale Italiana. In Etiopia Abebech viene violentata da un ascaro che la abbandona in Somalia con due figli. Incontra poi un uomo che pratica la malacomanzia: le sue conchiglie dicono che lei non tornerà mai più in Etiopia ma, a Mogadiscio, incontrerà un brav’uomo che le darà otto figli. E così sarà. Ma ci sono momenti in cui Abebech scivola in un abisso fatto di ombre scure che sente pesare addosso come un macigno e pensa di essere posseduta da uno spirito malvagio, il Wukabi, da cui solo Wezero Dinkinesh può salvarla. Oggi il Wukabi lo chiameremmo attacco di panico ma nella tradizione culturale dell’epoca i momenti di crisi sono associati alla presenza di spiriti maligni contro cui lottare per tutta la vita. Il trauma di Abebech vivrà nei suoi discendenti, “come una memoria trasmessa nelle cellule”. Sì, perché anche Saba, sua madre, le zie vivono con quella rabbia, quella diffidenza di chi non sa più quale sia la sua vera identità e che non si sente accolto completamente.
Saba Anglana è una cantante e attrice. Nata a Mogadiscio nel 1970 da madre somala e padre italiano.
Consigliato da Giovanna della Casa delle Donne di Parma