PARIS IS BURNING [documentario, 1990] e POSE [serie tv, 2018]
È il 1990 quando Jennie Livingston gira “Paris Is Burning”, un documentario in cui racconta la comunità LGBTQ+ della metà degli anni ’80, tra afroamericani, latini, gay e transgender che si identificano nella ball culture di New York.
Partendo da quel documentario, quasi trent’anni dopo, Ryan Murphy scrive la sceneggiatura della serie tv di successo “Pose” in cui viene raccontato il meccanismo delle house durante gli anni Ottanta: case in cui una “madre” prendeva sotto la propria ala ragazzi e ragazze cacciat* di casa perché omosessuali, spesso costrett* a prostituirsi per sopravvivere. Così, tra mosse di vogueing e coppe conquistate, ogni soggettività riusciva a manifestarsi liberamente all’interno della ballroom, nonostante il mondo fuori fosse parecchio ostile. La serie racconta in modo molto trasparente gli anni in cui l’Aids mieteva molte vittime, motivo per cui una delle tematiche affrontate è la necessità di sensibilizzare e fare prevenzione in materia di malattie sessualmente trasmissibili. «La prima lettera di Hiv significa “human”. E voglio che non lo dimentichiate». Questa frase della protagonista Blanca è un grido rivolto a quella parte di società che per anni ha sostenuto che il virus dell’Hiv fosse la giusta punizione per la comunità LGBTQ+.
Ancora oggi non dobbiamo dimenticare che la libertà di esprimere la propria identità di genere è fondamentale, perché prima di essere eterosessuali, omosessuali, transgender, più di ogni altra cosa, siamo esseri umani.
Consigliato da Irene della Casa delle donne di Parma