Regia Ugla Hauksdottir, Lisa Gunning, Logan Kibens, Neasa Hardiman, Shannon Murphy – SERIE TV

Tratta dall’omonimo libro di Naomi Aldermann, la serie si sviluppa in un non meglio precisato mondo distopico nel quale le donne scoprono di possedere il controllo e il potere grazie ad una strana e preoccupante mutazione genetica. Riescono infatti a dominare l’elettricità attraverso una sorta di valvola collocata a livello delle clavicole. Nella prima stagione sono adolescenti di tutto il mondo ad avere la facoltà di produrre queste letali scariche elettriche. Un’elettricità in grado di ribaltare l’equilibrio del potere prestabilito e che dà loro modo di fuggire da situazioni di sottomissione, violenza sessuale, misoginia. L’intenzionale lentezza della narrazione è necessaria per descrivere le varie storie delle protagoniste, raccontate in parallelo. La serie resta per lo più fedele al libro, anche se con qualche piccolo cambiamento come l’ambientazione post Covid. Il mondo è cambiato e la rivoluzione delle adolescenti viene interpretata inizialmente come una nuova forma di pandemia. Il potere scatenato dall’elettricità rende le donne forti ma allo stesso tempo profondamente insicure. Le protagoniste sono Allie, una ragazza che si trincera dietro un mutismo provocato da un abuso; Tatiana, la moglie del premier moldavo, che non ama il suo ruolo; Roxy, la figlia illegittima e ambiziosa di un gangster londinese; infine Margot, nei panni della sindaca di Seattle che in un primo momento è legata alle logiche del potere maschile, ma che poi si ribella e combatte per le donne e per sua figlia Jos. Unico uomo protagonista è il giornalista nigeriano Tunde che si trova a raccontare il destino delle giovani attorno a lui, difendendole da un potere che corrompe tutto e tutti. La serie è girata a Londra, negli USA, in Nigeria, Arabia Saudita e Moldavia. Dal romanzo e dalla serie si comprende quanto il potere sia distopico sempre, e l’unica soluzione, l’unica utopia, sia un mondo basato sull’uguaglianza, sulla tolleranza e cooperazione.
Consigliato da Patrizia della Casa delle donne di Parma