Il saggio è un trattato sulla genitorialità e sulla parentela che ci riporta l’essenza di Michela Murgia le cui parole hanno sempre avuto il potere di suscitare emozioni e pensieri profondi. Scelta è la parola che Murgia adopera moltissimo all’interno del suo libro e che risponde all’esigenza di raccontare la necessità di una famiglia non legata a quello che impone la legge, incatenata com’è ai legami di sangue e alle credenze che non permettono di vivere come ognuno di noi vorrebbe. La genitorialità è quella della “famiglia queer”, definizione in cui rientrano tutte le forme di relazione che vanno oltre il modello riconosciuto. Murgia ha chiarito cosa significhi essere «madri di figlie e figli che si scelgono, e che a loro volta ci hanno scelte», famiglie costruite «senza vincoli di sangue», e l’importanza di combattere gli stereotipi e i pregiudizi che ancora incombono sulla famiglia “tradizionale”. Un pamphlet densissimo e prezioso in cui si evidenzia che la maternità è ingombrante politicamente, specie quando si parla di calo demografico, di aborto o di gestazione per altri. Questi ultimi due temi sono interconnessi. “La gestazione per altri dal punto di vista formale non è altro che una gravidanza indesiderata, dato che per sé stesse non la si sarebbe intrapresa, portata a termine invece che interrotta. Lo stesso principio che difende il diritto di interrompere una gravidanza dovrebbe, a rigor di logica, essere applicato al diritto di darle inizio e portarla a compimento a prescindere dal fatto che ci sia di mezzo un accordo economico.” Una questione che non deve essere legata a un fattore economico ma a una libertà di scelta della donna, un libero arbitrio che dovrebbe essere tutelato in ogni modo. Un libro pieno d’amore. La sua eredità spirituale su temi così importanti è espressa in questa frase: «La mia anima non ha mai desiderato generare né gente né libri mansueti, compiacenti, accondiscendenti. Fate casino». Grazie Michela!
Consigliato da Patrizia della Casa delle Donne