Scegliere di fare uno spettacolo teatrale per sole donne (cis, trans, non binary) è un po’ come rivendicare “una stanza tutta per sé”, come scrisse a suo tempo Virgina Woolf

È proporre una forma inedita di separatismo, la pratica politica che per anni è servita al femminismo per prendere le distanze da un’interpretazione del mondo in apparenza neutra, ma nei fatti fortemente segnata da modelli sociali e culturali patriarcali e sessisti. E fare questo contando sulla fiducia che si genera nel mettersi in gioco tra donne anche con il corpo. 

Lo spettacolo  Svelarsi  è l’invito a un’esperienza collettiva per le donne sul palco e in platea, un esperimento, una sorta di autoanalisi, necessariamente tutta da vivere. 

Svelarsi di Silvia Gallerano

Vi lasciamo leggere l’intervista a Silvia Gallerano, regista dello spettacolo Svelarsi, che andrà in scena l’8 marzo al Teatro delle Briciole di Parma. Nessun giorno può essere più adatto per rivendicare la libertà dei nostri corpi di donne.

Ci racconti come ti è venuta l’idea di Svelarsi e se è stata una creazione individuale o frutto di un lavoro condiviso con altre persone?

Il lavoro nasce da una serie di laboratori fatti già dal 2018. Desideravo condividere con altre donne l’esperienza vissuta come attrice (ne La Merda) di stare nuda in scena: un nudo non sessualizzato che fa scaturire una grande libertà e un forte senso di potenza. Ritengo questa esperienza importante per chi vive in un corpo femminile e vive raramente uno stare libero da uno sguardo oggettificante.

Come è stato fatto il casting per scegliere le attrici di Svelarsi? Come si è capito che quelle attrici potevano condividere questo tipo di esperienza?

Non c’è stato un casting, ma una chiamata. Le donne che si sono avvicinate volevano condividere con me questa ricerca sul corpo e su che cosa significa avere un corpo di donna nel mondo attraverso un percorso che partiva dalla nudità.

Svelarsi di Silvia Gallerano

Deve essere difficile recitare svelandosi, soprattutto a teatro, davanti ad un pubblico numeroso. Tu stessa lo hai fatto. Quando si sceglie di recitare nuda o di mettere in scena uno spettacolo con attrici nude, come si gestisce? È stata fatta un’autoanalisi collettiva per capire se e chi si sentiva pronta a farlo? 

La nudità era un punto di partenza, una condizione che tutte abbiamo scelto, ancor prima di cominciare. L’indagine parte da come sto nel mio corpo e come questo corpo viene visto dall’esterno. Ognuna ha poi il suo senso del pudore e quindi ognuna è arrivata a spogliarsi quando decideva lei. 

Cosa si cerca di esprimere mettendosi a nudo?

Ci si vuole spogliare dai ruoli e dai cliché imposti dall’esterno. Nude siamo tutte uguali, diventiamo specchio molto più facilmente. Svelando le nostre debolezze e le nostre forze, facciamo non solo vedere, ma sentire, a chi ci guarda, quanta bellezza c’è nel semplice fatto di essere un corpo.

Svelarsi di Silvia Gallerano

Perché la scelta di aprire lo spettacolo ad un solo pubblico di donne cis, trans e non binarie?

È stata una forte spinta innanzi tutto da parte delle prime donne che sono venute a vedere il lavoro. Ci hanno detto tutte che si erano sentite particolarmente libere perché erano solo tra donne. Questo ci ha molto interrogate e abbiamo deciso di partire a indagare questo senso di libertà “aumentato”. Ad oggi possiamo dire che il fatto di stare tra sole donne genera un forte senso di rispecchiamento e una grande sorellanza. Nello specifico la sensazione di riconoscersi nelle donne sul palco e in quelle attorno, che reagiscono allo stesso nostro modo, ci fa sentire come tanti “problemi” che pensiamo siano solo nostri, sono in realtà condivisi: e questo genera la consapevolezza che il problema non è dentro di noi, ma fuori. E che insieme siamo più forti per combatterlo.

Qualsiasi uomo potrebbe presentarsi in teatro per assistere, dicendo di sentirsi donna… che si fa in quel caso? 

La serata è per chi ha un corpo di donna (cis, trans, non binary). 

Il femminismo ha, tra le pratiche e strategie, il Separatismo. Ti sei ispirata a questo tipo di pratica politica?

Io ho praticato il separatismo. Ho avuto la fortuna di creare, insieme ad altre donne, un collettivo nei primi anni 90 e di vivere l’ondata di femminismo molto ricca che c’era in quegli anni. Alla fine dello spettacolo, prima della chiacchierata che facciamo alla fine, io faccio sempre questa battuta: “questo spettacolo è un trucco per fare un’assemblea separatista, benvenute.” Sicuramente sento che in questi anni la pratica del separatismo si è persa e ritengo che sarebbe bene ricominciare a praticarla. Le lotte non si vincono una volta per tutte, bisogna continuare a tenerle vive attraverso le pratiche.

Il teatro, come qualsiasi altro luogo, può essere terreno di pratica ed esperienza politica. Questo è il caso anche di Svelarsi, oppure no?

Assolutamente sì. Una spettatrice dopo una replica ci ha detto: questo non è teatro, è lotta.

Definiresti Svelarsi un esperimento femminista? Perché?

Sì, per tutto quello che ho già detto e perché riporta al centro il corpo, perché parte dalla condivisione dei vissuti, perché è irriverente e liberatorio.

Lo spettacolo Svelarsi si terrà a Parma il giorno 8 marzo alle ore 21:00 presso il Teatro delle Briciole. La Casa delle Donne di Parma, per l’occasione, ha deciso di donare 10 biglietti sospesi: 10 donne, che magari non possono permettersi di acquistare l’ingresso, potranno partecipare, utilizzando questi biglietti. Se anche voi volete contribuire, lasciando dei biglietti sospesi, potete farlo donando a questo link: Biglietto sospeso Svelarsi.

SVELARSI

Serata evento per sole donne (cis, trans, non binary).

Regia di Silvia Gallerano.

Di e con Giulia Aleandri, Elvira Berarducci, Smeralda Capizzi, Benedetta Cassio, Livia De Luca, Chantal Gori, Giulia Pietrozzini, Silvia Gallerano con il contributo di Serena Dibiase e la voce di Greta Marzano.

Allestimento luci Camila Chiozza.

Consulenza costumi Emanuela Dall’Aglio.

Una produzione Teatro di Dioniso.

In collaborazione con PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe e Frida Kahlo Production.

Con il contributo del MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio e Roma Capitale.

In collaborazione con SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.

Si ringraziano per il supporto e l’ospitalità ATCL per Spazio Rossellini, Lottounico, Fortezza Est Fivizzano27.