QUEERANTA – Meglio tardi che mai di Chiaralascura – Ed. Becco Giallo, 2024 – [Graphic novel]
Chiara Meloni, vero nome di Chiaralascura, non si crede una grande fumettista. Tanto che nelle note biografiche finali confessa: “mentre starete leggendo queste mie righe, sarò già scappata nei boschi”, dimostrando così tutta l’insicurezza di cui ha sofferto nella vita. Questo finché, all’avvicinarsi dei ‘queeranta’ con coraggio decide di usare matite e colori per inventarsi una storia e fare i conti con sé stessa ma soprattutto con la madre. Perché è questo il punto, rivendicare finalmente anche con lei la propria ‘vocazione’. Tutto inizia con la decisione di rubare dalla casa del padre, quella sera impegnato con salsa e merengue, e con la complicità di un’amica che non le permette di usare le chiavi (sarebbe troppo semplice), l’urna contenente le ceneri della madre abbandonate in una credenza in compagnia di vecchie bollette, uova di Pasqua scadute e un Toblerone. Sarà una presenza ingombrante quella dell’urna anche se ora è messa in bella vista e di fianco a un vaso di peonie (ma alla madre non piacevano le calle?), un punto di non ritorno anche perché una volta sistemata sul mobile l’urna prende magicamente vita. “Che cos’è questa voce?” si chiede Chiara stupita. “Un’allucinazione, un sogno, uno spirito, una magia o solo un espediente narrativo?” risponde la voce. Ecco, quest’ultimo. Inizia così il confronto tanto cercato, la famosa e fumosa resa dei conti, che passa al setaccio tutti i momenti in cui la protagonista si è dovuta confrontare con la grassofobia, l’eteronormatività, la bifobia, fino all’amore corrisposto. Un viaggio lungo, a lieto fine però, che l’autrice dedica a “tutte le persone che si sono scoperte queer in età adulta, che hanno fatto coming out “tardi”, a quelle che non hanno fatto in tempo…”, ma che potranno farlo.
Consigliato da Letizia della Casa delle donne di Parma