QUEERANTA – Meglio tardi che mai di Chiaralascura – Ed. Becco Giallo, 2024 – [Graphic novel]

Chiara Meloni, vero nome di Chiaralascura, non si crede una grande fumettista. Tanto che nelle note biografiche finali confessa: “mentre starete leggendo queste mie righe, sarò già scappata nei boschi”, dimostrando così tutta l’insicurezza di cui ha sofferto nella vita. Questo finché, all’avvicinarsi dei ‘queeranta’ con coraggio decide di usare matite e colori per inventarsi una storia e fare i conti con sé stessa ma soprattutto con la madre. Perché è questo il punto, rivendicare finalmente anche con lei la propria ‘vocazione’. Tutto inizia con la decisione di rubare dalla casa del padre, quella sera impegnato con salsa e merengue, e con la complicità di un’amica che non le permette di usare le chiavi (sarebbe troppo semplice), l’urna contenente le ceneri della madre abbandonate in una credenza in compagnia di vecchie bollette, uova di Pasqua scadute e un Toblerone. Sarà una presenza ingombrante quella dell’urna anche se ora è messa in bella vista e di fianco a un vaso di peonie (ma alla madre non piacevano le calle?), un punto di non ritorno anche perché una volta sistemata sul mobile l’urna prende magicamente vita. “Che cos’è questa voce?” si chiede Chiara stupita. “Un’allucinazione, un sogno, uno spirito, una magia o solo un espediente narrativo?” risponde la voce. Ecco, quest’ultimo. Inizia così il confronto tanto cercato, la famosa e fumosa resa dei conti, che passa al setaccio tutti i momenti in cui la protagonista si è dovuta confrontare con la grassofobia, l’eteronormatività, la bifobia, fino all’amore corrisposto. Un viaggio lungo, a lieto fine però, che l’autrice dedica a “tutte le persone che si sono scoperte queer in età adulta, che hanno fatto coming out “tardi”, a quelle che non hanno fatto in tempo…”, ma che potranno farlo.
Consigliato da Letizia della Casa delle donne di Parma

DUE VITE PARALLELE – Regia di Maite Alberdi 2024 [Film]

Spiega la regista Maite Alberdi: “In Cile, nel XX secolo, la maggior parte delle donne condannate per omicidio veniva graziata dalla giustizia semplicemente perché erano donne. Condannarle avrebbe dato loro visibilità. Le grazie facevano sempre riferimento alla follia delle assassine, ma nessuno ascoltava davvero le loro ragioni”.
Scelto dal Cile per rappresentare il Paese agli Oscar 2025 e basato su eventi reali, il film, in originale “En lugar de la otra”, racconta la storia di Maria Carolina Geel, scrittrice controversa che uccide il suo amante nella Santiago del 1955 e come le altre graziata dopo poco tempo.
Ma è Mercedes la vera protagonista, la timida segretaria del giudice che segue il caso, moglie di un marito insensibile, madre di due figli egoisti e impiegata in un ambiente di lavoro sessista. Le viene detto di indagare sulla vita della Geel e, per questo, ha la possibilità di ispezionare anche la sua lussuosa casa. Inizia, però, a restarci sempre di più identificandosi con la scrittrice al punto di indossare i suoi abiti alla moda e i suoi trucchi, iniziando una sorta di “revisione” della propria condizione di donna invisibile. Non è l’evento criminoso il fulcro del film ma la crescente consapevolezza di sé e il percorso interiore di Mercedes, interpretata magistralmente da Elisa Zulueta.
Maite Alberdi (classe 1983) è una regista, produttrice, documentarista e sceneggiatrice cilena.
Consigliato da Giovanna della Casa delle donne di Parma

IL CUORE SCOPERTO a cura di Associazione Vanvera [Podcast]

“Il cuore scoperto” è uscito lo scorso 2 ottobre. Quella di tradurre e riadattare un podcast è un’impresa inedita, voluta dall’Associazione Vanvera, che ha curato la versione dall’originale francese “Le cœur sur la table” di Victoire Tuaillon.
Si tratta di un intreccio di teorie e biografie per interrogare l’amore come fenomeno sociale. In un’epoca in cui il separatismo sembra la risposta più immediata alla violenza patriarcale delle relazioni, questo podcast propone una strada diversa, non sottrattiva: fare dell’amore un discorso pubblico. Creare un dialogo collettivo attorno alla questione amorosa permette la ricerca di modelli alternativi di amore, fondati su libertà, rispetto, e autoconsapevolezza. Così si affrontano temi come il mito negativo del nubilato, l’amore romantico, i modelli familiari…In un ascolto che assomiglia a una nuotata. Privз di peso, si procede per interrogativi che, come bracciate, ci fanno scivolare su un mare di possibilità dove è il tragitto stesso a trasformarci.
Consigliato da Martina della Casa delle donne di Parma

SMOKE SAUNA – I segreti della sorellanza di Anna Hints, 2023 [Documentario]

La regista estone Anna Hints dedica il documentario al rito ancestrale, praticato in Estonia del Sud, della “sauna a fumo e vapore” segnalato dall’UNESCO tra i “patrimoni immateriali e intangibili” dell’umanità. Un luogo dall’alto valore simbolico destinato ad offrire non solo il beneficio materiale della purificazione dei corpi attraverso il calore, il vapore, il fumo, il battito delle foglie di betulla sulla pelle ma anche quello spirituale che si realizza nello scambio delle proprie esperienze in una situazione in cui alla nudità dei corpi si accompagna il mettersi a nudo anche dell’anima. La sauna è un rito per tutti, ma qui le protagoniste sono solo donne. Molto presente nei loro racconti è il rapporto conflittuale con la madre, ma ci sono la violenza sessuale, la maternità voluta o non voluta, la scoperta della propria omosessualità, il divorzio, la morte. Temi importanti vissuti nella consapevolezza che si tratta di momenti superabili. Racconta di sé la regista: “L’idea concreta del film mi è venuta nel 2015, mentre ero in un monastero buddista e partecipavo a un ritiro silenzioso con mia madre, con la quale ho avuto una relazione turbolenta. Lì, nel silenzio, ho sentito l’importanza di condividere le nostre esperienze e quanto potere abbia la voce. Nell’oscurità protettiva della smoke sauna tutte le emozioni possono emergere e nessuna esperienza è troppo dura o troppo imbarazzante; ogni voce ha il diritto di esprimersi.” Una pratica che si ripete nel tempo e che trova nella condivisione il proprio senso, fatta di luci e di ombre come le immagini che l’estetica pittorica del film, che si è dovuto misurare con uno spazio angusto e privo di luce, ci rimanda.
Consigliato da Letizia della Casa delle donne di Parma

LA GIUDICE. UNA DONNA IN MAGISTRATURA di Paola Di Nicola (edizioni Harper Collins, 2023) [LIBRO]

Le donne entrano in magistratura per la prima volta nel ‘63, in seguito all’abrogazione della Legge 1176 del 1919, che le escludeva da tutti gli uffici pubblici. Avvocato, giudice, magistrato.Tre sostantivi maschili per cui il corrispettivo femminile non è nemmeno contemplato. Paola Di Nicola, attualmente giudice presso il tribunale penale di Roma, intreccia la parte biografica con l’evoluzione storica legata all’ammissione delle donne in magistratura. Una riflessione sui pregiudizi ancora oggi esistenti persino presso le dirette interessate. Idee radicate di cui restano vittime le donne stesse, come accade anche all’autrice quando, durante l’interrogatorio di un detenuto, assume istintivamente un atteggiamento paterno/patriarcale, ritenendolo più adatto ed autorevole. Poi avviene l’inizio del suo percorso di crescita che la porterà ad affermarsi come “la giudice”. La sua esperienza personale si unisce a documenti e statistiche che testimoniano come nel diritto la donna fosse, fino a pochi anni fa, ritenuta inadatta perché troppo “fatua, leggera, superficiale, impulsiva”. Questi luoghi comuni mantengono delle radici che, pur meno salde, devono ancora essere pienamente estirpate. Un libro che è un potentissimo strumento di lotta. Un racconto di passione, ostinazione e successo.
Consigliato da Patrizia della Casa delle Donne

MATERNAL di Maura Delpero (2019) Film (Raiplay) [FILM]

La maternità è un tema centrale per la regista Maura Delpero. Lo è in VERMIGLIO, il film con il quale ha vinto il Leone d’Argento all’ultimo Festival del Cinema di Venezia e scelto per rappresentare l’Italia ai prossimi Oscar, e lo è in MATERNAL, il suo primo lungometraggio. Se in VERMIGLIO è il pianto dei neonati a fare da colonna sonora agli eventi che scuotono la comunità di un paese della Val di Sole alla fine della seconda guerra mondiale, in MATERNAL lo squilibrio è dato dall’arrivo di Suor Paola in un istituto per ragazze madri di Buenos Aires. Le ospiti dell’istituto sono poco più che bambine, inevitabile che il loro rapporto con la maternità sia complicato. Per Fati, madre di Michael e con un altro figlio in arrivo si tratta di un amore corrisposto, per Lu, invece, la figlia Nina è un impedimento. Suor Paola le incontra poco prima di prendere i voti perpetui e per lei, quella che doveva essere la scelta di praticare un amore diffuso viene messa fortemente in discussione dal rapporto speciale che si crea con Nina nel momento in cui la madre scompare. In un contesto tutto femminile, ai margini di una città dove per tante vivere è difficile, la scelta della regista è quella di indagare il tema della maternità nei suoi aspetti meno pacificati. Non è facile essere madri, sembra dirci, ma non è facile neppure, in certe circostanze, non esserlo.
A Venezia, nel ritirare il premio, Delpero, sottolineando le difficoltà incontrate durante le riprese nel dover conciliare il lavoro e l’essere madre di una bimba piccola, ha detto: “Mi auguro che la società, che si riproduce attraverso i nostri corpi, inizi a sentire questo problema come suo e non lasci sole le donne”.
Consigliato da Letizia della Casa delle donne di Parma

CHE COS’È LA LIBERTÁ? di Hannah Arendt – (Edizioni Garzanti, 2022) [LIBRO]

Che cos’è la libertà? Perché nella riflessione filosofica e cristiana ha assunto una valenza meramente interiore, contemplativa, di esilio dell’io dal mondo?
In questo breve scritto, tratto dalla più ampia raccolta “Tra passato e futuro”, Hannah Arendt opera un excursus storico per rispondere a queste domande e riporta la libertà al centro del discorso politico, di cui è la ragion d’essere. Libertà non è libero arbitrio, non si manifesta con la volontà. Libertà è politica, e non può prescindere dall’azione.
Secondo Arendt l’azione libera è un virtuosismo proprio della politica così come dell’arte, è una forza generativa che produce un “Initium”. Ogni nuovo inizio è tipicamente inaspettato, e si comporta alla maniera di un miracolo perché è in grado di inceppare gli automatismi, riuscendo contro le leggi della probabilità.
Le persone dotate del “doppio dono dell’azione e della libertà” sono dunque quelle che agiscono miracolosamente sugli eventi della storia, soprattutto in periodi bui. “E quanto più la bilancia pende verso la catastrofe, tanto più l’atto compiuto in libertà appare miracoloso”. Arendt conclude che aspettarsi “miracoli” in politica sia tutt’altro che superstizioso, è anzi realistico.
Questo saggio consegna un’incoraggiante riflessione che guarda al futuro: essere liberз vuol dire avere cuore e mente in (rel)azione con il mondo e agirvi sorprendentemente, contro ogni aspettativa, trasformandone le sorti.
Consigliato da Martina della Casa delle donne di Parma

LA RIBELLE DI GAZA di Asmaa Alghoul e Sélim Nassib – (edizioni e/o 2024) [LIBRO]

Asmaa Alghoul è una giornalista, blogger, scrittrice palestinese. Con Selim Nassib, giornalista e scrittore, scrive questa autobiografia e, insieme, la pubblicano.
E’ un’autobiografia severa e dolce con note di allegria e umorismo: state ad ascoltare! La scrittrice ha un papà aperto al mondo e un nonno tenero e protettore ma anche due zii importanti dirigenti di Hamas. Fin da piccola vuole essere autonoma e imposta tutta la sua vita per esserlo: va a studiare all’estero, impara le lingue, si sposa due volte per poi capire che anche i migliori intellettuali in famiglia, nelle relazioni, possono essere manchevoli. Diventa giornalista e scrive le sue verità senza peli sulla lingua. Ha una figlia, una bambina. Conosce i volontari della pace in Palestina. Vuol loro bene ma li considera dei romantici perdenti. E’ amica di Vittorio Arrigoni e ne piange l’assassinio. Insomma vive e dichiara pubblicamente la tragedia che vive la sua terra. E’ sorvegliata e minacciata ma non demorde. E, alla fine del libro ci dice: “Gaza è sempre stata ribelle, da Sansone in poi….Io ne sono figlia e sono fatta come lei. L’ho vinta io questa guerra, l’hanno vinta i miei figli e i figli di Gaza, perché siamo ancora vivi e ho addosso un vestito rosso!”.
Consigliato da Lina della Casa delle donne di Parma

FIGLIE – Podcast a cura di Sara Poma, scritto e raccontato con Sofia Borri (2023)[Podcast]

Argentina 1976: un colpo di stato, organizzato dai comandanti delle forze armate, instaura un vero e proprio regime denominato “Processo di riorganizzazione nazionale”. Vengono ripristinate la pena di morte e la censura e gli oppositori sono costretti alla via dell’esilio. Molti, invece, una volta arrestati, non torneranno più. Saranno i “desaparecidos”.
Argentina 1978: Sofia Borri ha appena due anni quando la polizia militare la sequestra insieme alla madre Silvia Roncoroni, un’architetta militante. La piccola viene restituita ai nonni ma di sua madre non si avranno più notizie. Sarà una dei 30.000 desaparecidos. Sofia raggiunge il padre in Brasile, riescono a ottenere l’asilo politico in Svezia e arrivano in Italia nel 1982.
Sara Poma ha un’altra storia ma un percorso luttuoso ancora tutto da elaborare. Ha perso la mamma quando aveva appena sedici anni ma il dolore è ancora vivo.
Nel 2022 riceve una mail di Sofia che le chiede di aiutarla a ricostruire la memoria della madre. Ha solo una foto sfocata e un racconto scritto dalla nonna. Quindi, per poter “conoscere” Silvia, bisogna tornare là dove tutto ha avuto inizio: in Argentina.
Sara Poma è curatrice di contenuti audio per ChoraMedia e ha realizzato diversi podcast.
Sofia Borri è formatrice sui temi della rottura degli stereotipi e della parità di genere.
Consigliato da Giovanna della Casa delle Donne di Parma

COMMANDO CULOTTE di Mirion Malle – Ed. L’Orma – 2021 – [Graphic Novel]

Commando Culotte è un modo intelligente di utilizzare i fumetti per scardinare il sessismo del cinema e delle serie tv. Attraverso la spiccata ironia di Mirion Malle ci si rende conto che il solo rilassarsi davanti a una commedia romantica o fare una scorpacciata di episodi di “Game of Thrones” può rivelarsi un’occasione per scoprire i luoghi comuni che infestano i nostri schermi e distorcono le nostre vite. Basta pensare a come sono rappresentate le donne e la cultura dello stupro nelle super produzioni. Capitolo dopo capitolo, si narra una nuova pagina di femminismo contemporaneo con armi semplici ma vere: solidarietà femminile, inclusività e uno sguardo libero e sfrontato. È un fumetto molto curato nei dettagli, gli argomenti sono ben studiati e documentati. I temi sono seri ma l’autrice li espone in maniera ironica alleggerendo di molto la lettura. Viene fatta un’accurata analisi dei film e delle serie TV, mostrando in modo semplice i danni dei messaggi trasmessi dai media. L’analisi di film e altri media televisivi si avvale del punto di vista del genere. Mirion Malle (1992) è una fumettista e illustratrice femminista francese, specializzata in sociologia e studi femministi a Montréal, dove oggi vive e lavora. Con l’omonimo blog Commando Culotte ha reso disponibile a un vasto pubblico le sue implacabili analisi dei pregiudizi e delle discriminazioni di genere nella cultura pop.
Consigliato da Patrizia della Casa delle donne di Parma

Karen Blixen: sogno di una notte africana di Elizabeth Kapnist (2018) – Raiplay – Documentario

“Dopo 17 anni lascia il Kenya, perdendo il suo paradiso, perdendo una libertà conquistata a caro prezzo, perdendo l’uomo che ha amato anche se è stato maestro di abbandoni. Sa di essere sola, malata, in rovina ed emotivamente distrutta…non sa ancora che l’attende una nuova vita fatta di letteratura; non sa che sta per diventare una scrittrice, una Scheherazade scandinava”.
Inizia così il documentario dedicato a Karen Blixen, nata Dinesen a Rungsted in Danimarca nel 1885, in una famiglia borghese di ufficiali e proprietari terrieri. Al padre, che la porta con sé nelle lunghe passeggiate nei boschi e le insegna a non temere il mondo, deve lo stretto legame con la natura nonché il sostegno al suo desiderio di libertà e alla propensione a immaginare e raccontare storie. Alla madre che prese in mano le redini della famiglia dopo la morte precoce del marito, deve invece l’accompagnamento nello studio, il finanziamento dell’avventura africana e l’accoglienza al suo rientro dopo la vendita della fattoria comprata insieme al cugino, il barone Bror Blixen, sposato nel 1913. Karen ama molto l’Africa e ama di un affetto ricambiato le popolazioni indigene con cui gestisce la fattoria. “I nativi sono il mio più grande interesse…sono entrati nella mia vita come una risposta ad una chiamata dal profondo e ai miei sogni di bambina…non avrei mai creduto che si potessero amare altri paesi quanto il proprio” scrive.
Danimarca, Kenya, una vita straordinaria ma non priva di contraddizioni. Del colonialismo condivide i privilegi, diventare baronessa le permette di frequentare l’aristocrazia inglese della colonia e questo le piace; non disdegna la caccia (le foto di lei sorridente con il fucile e i leoni morti ai suoi piedi sono inquietanti), né il fatto di essere considerata come una specie di regina. Tutto questo però ad un certo punto finisce. E allora, come ricomporsi quando la vita va in pezzi? Come ha sempre fatto, “un giorno alla volta, senza speranza e senza disperazione”.
Consigliato da Letizia della Casa delle donne di Parma

LA MALNATA di Beatrice Salvioni (Einaudi, 2023) [LIBRO]

Il libro d’esordio di Beatrice Salvioni è ambientato nell’Italia fascista degli anni ‘30, dove le famiglie rispondono all’insensatezza della guerra chiudendosi in loro stesse e diventando a loro volta trincee di assensi silenziosi e covi di stereotipi di genere.
A fare la resistenza sono due bambine, che si attraggono per il loro magnetico senso critico e la puerile quanto salvifica forza d’immaginazione.
A turno, si insegnano la rivoluzione mettendo in discussione i rapporti tra i sessi, quelli all’interno delle loro famiglie e le relazioni nel paese. E questa battaglia condivisa diventa il loro legame di sangue. Che si sostituisce a quello famigliare perché riguarda non solo il sé, ma anche il mondo.
Durante la lettura, l’amicizia di Francesca e Maddalena diventa un termometro per misurare la profondità dei nostri rapporti.
Consigliato da Martina della Casa delle Donne di Parma