IL MONDO DEVE SAPERE. Romanzo tragicomico di una telefonista precaria, di Michela Murgia(Einaudi 2017) [LIBRO]

Il libro è il racconto dell’esperienza di Michela Murgia presso un call center di Oristano dove nel 2006
lavora per un breve periodo con un contratto a progetto: “230 euro lordi al mese e 6 euro lordi per
ogni appuntamento”. 30 giorni che le bastano per rendersi conto di quanto quel luogo di lavoro
profondamente ingiusto sia solo uno degli esempi da aggiungere a una condizione molto più diffusa
e da lei sperimentata per anni. In un’intervista dirà: “Non sono soddisfatta della piega che sta
prendendo la cosa ossia che il call center sia stato assunto a paradigma del precariato perché di solito
sono situazioni più prestigiose a vivere di precarietà. E questo aggrava la cosa per chi pensa di avere
raggiunto in questo modo il massimo delle sue possibilità”.
Uscito in prima battuta sotto forma di blog, il testo è volutamente scritto con un’ironia feroce,
sfrenata, attingendo a un materiale vivo che l’autrice acutamente racconta, in un momento in cui la
scrittura le sembra l’unico mezzo a disposizione per rispondere a qualcosa “contro la quale
nessun’altra reazione sembra possibile”. Dei vari personaggi a cui assegna nomi inventati ma che
rendono l’idea, Hermann, Sigmund, Paperina, Shark, BillGheiz, Murgia non ha pietà. A differenza di
quanto invece ha nei confronti di chi i ricatti li subisce, in quel luogo in cui le interviste manipolatorie,
il mobbing, i raggiri psicologici sono all’ordine del giorno. Divertente e dal linguaggio scorretto, non
piacerà a chi vuole moderazione.
A undici anni dalla prima pubblicazione di queste pagine, Murgia scrive: “Rileggere oggi le pagine
che scrissi può strapparmi un misero compiacimento per la capacità che avevo di ridere davanti al
baratro, ma solo questo perché, nel frattempo, non ha smesso di essere vero che la mia generazione,
insieme a pensione, diritti e stabilità, in quegli scantinati invisibili alla politica, si è persa, giorno dopo
giorno, anche il futuro”.
Consigliato da Letizia della Casa delle donne di Parma

VOGLIO UNA DANZA di Sara Ferraglia – Giuliano Ladolfi Editore 2023 – [POESIA]

Sara Ferraglia è una donna, una femminista, una pacifista, ma soprattutto una poeta. È’ stato molto bello assistere al suo crescere e al veder riconosciuto il suo valore. La sua è una poesia che, come dice lei, trae linfa dal grande albero delle poete liriche che ci sono maestre: Emily Dickinson, Antonia Pozzi, e via via fino a Patrizia Cavalli e Vivian Lamarque. La sua sembra una poesia facile, in rima, ma è soprattutto una poesia lieve, come il battito d’ali di una farfalla. È semplice ma non semplicistica, così come lo erano le grandi poesie di Saba e di Caproni. Ci prende il cuore. Le donne, i bambini, la natura, la pace e la guerra sono i suoi temi e ce ne fa regalo. E noi lo accettiamo con amore ricambiandola di tanto bene.
Consigliato da Lina della Casa delle donne di Parma

TOUCHÉES (titolo tradotto in italiano IN GUARDIA!) Di Alexandra Lamy (2022) [FILM]

“Mi piaceva l’idea della scherma perché è uno sport che si pratica con una maschera che serve a proteggersi e a proiettare un’immagine diversa di sé sull’altro”.
Oltre a trattare il tema degli abusi e delle relazioni tossiche, il film, disponibile su Raiplay, è una vera e propria celebrazione dell’amicizia tra donne e dell’importante cura rappresentata dallo sport. Il ruolo primario, infatti, è affidato alla scherma, uno sport di nicchia che spinge, però, le protagoniste a misurarsi con se stesse e con l’avversario interiore.
Lucie, vittima di violenza domestica, si trasferisce col figlio Léo nell’appartamento messole a disposizione dal centro a cui si rivolge in un paesino nel sud della Francia. Per ritrovare fiducia in se stessa e autostima si iscrive a un corso di scherma, frequentato da altre donne abusate. Qui incontra Tamara e Nicole con le quali nasce un intenso e profondo rapporto di amicizia. A poco a poco, le donne ritrovano in sé maggior sicurezza, grazie anche alla presenza della terapista Eva che le accompagna in questo percorso e durante gli allenamenti. E quando l’ex marito di Lucie la troverà e proverà a portarle via il figlio, le tre donne affronteranno questa minaccia cercando insieme le prove per denunciarlo come persona violenta e pericolosa per il figlio stesso.
Consigliato da Giovanna della Casa delle Donne di Parma

Il 28 novembre 2023, la Casa delle donne di Parma ha partecipato al primo incontro di UN’EREDITA’ SENZA TESTAMENTO

un ciclo dedicato a Michela Murgia e organizzato presso il Complesso di San Paolo dalla Associazione VogliaDi Leggere Ines Martorano e
dal Circolo Culturale Grazia Deledda di Parma. Un laboratorio aperto che, a partire dal suo saggio del 2021 STAI ZITTA, attraverso gli interventi di Alice Pisu della Libreria Diari di Bordo – Libri Per Viaggiare , di Elisabetta Salvini della Casa delle donne di Parma e delle attiviste di Purple Square, si è interrogato sul pensiero, sulla testimonianza e sull’eredità politica che ci ha lasciato.

DETRANSITION, BABY di Torrey Peters, Mondadori 2023 [LIBRO]

Nel 2021, Torrey Peters, scrittrice transgender americana, ha vinto con questo romanzo il PEN/Hemingway Award per la miglior opera prima. Famiglia, femminilità e maternità sono al centro delle vicende che, in una New York caotica e complicata, coinvolgono tre giovan* alle prese con una decisione importante. C’è Reese, donna transgender che sente forte il richiamo della maternità e c’è Ames, che ha avuto una relazione con lei nel periodo della transizione ma che, dopo la rottura, ha intrapreso il processo inverso. E c’è Katrina, donna cisgender, suo capo e attuale amante che si ritrova incinta. Che fare? Per Ames, che ha sempre considerato Reese la sua famiglia, coinvolgerla in un’ipotesi di futuro è inevitabile; così come lo è per lei lasciarsi sedurre dall’idea di poter condividere l’esperienza della maternità. Per Katrina invece, che ha alle spalle un matrimonio fallito e un aborto sofferto, potrebbe essere l’occasione per trasformare, allargando l’orizzonte delle possibilità, la propria vita. Tiene ad Ames e Reese, che ha accettato di conoscere, le piace. Una “detransizione” anche per lei?
Intervistata in occasione dell’ultimo Salone del libro di Torino sulla scelta del titolo, l’autrice, che utilizza il termine per descrivere l’esperienza di tutti e tre i personaggi, ha risposto: “… riguarda tutto ciò che comporta impegnarsi per cambiare sé stessi…Accettare il fatto che si possa cambiare idea rispetto al proprio genere o rispetto al tipo di famiglia che si sceglie non dovrebbe essere oggetto di colpevolizzazione”.
Alla fine del romanzo ci si ritrova con più domande che risposte. Come se per l’autrice l’importante fosse mettere a disposizione di chi legge il racconto di una realtà interpretata fuori da ogni cliché e a noi toccasse trovare una soluzione.
Consigliato da Letizia della Casa delle donne di Parma

FEMMINILI SINGOLARI. IL FEMMINISMO E’ NELLE PAROLE di Vera Gheno – effequ 2021 [LIBRO]

Femminili singolari è un saggio di Vera Gheno, sociolinguista, traduttrice e autrice.
Partendo dall’esperienza personale di gestrice dei social dell’Accademia della Crusca ha raccolto le critiche più frequenti e le ha decostruite dimostrando l’infondatezza e il maschilismo di certe convinzioni linguistiche.
Le resistenze all’uso dei nomi professionali al femminile nascono apparentemente da motivazioni linguistiche: in realtà un’analisi più approfondita svela che sono di tipo culturale.
Alcuni utenti hanno definito il femminile “antisonante, abominevole, e offensivo per la lingua Italiana”. Ma per quale motivo per alcune professioni è accettato (impiegata, cassiera, maestra) e per altre, come sindaca, avvocata, architetta, ingegnera, no?
La questione è così insidiosa che persino molte professioniste preferiscono definirsi al maschile, il femminile è considerato meno “autorevole“ e in molti casi discriminante.
L’avversione istintiva verso alcune parole, per cacofonia o per estetica, è frutto di pregiudizi e stereotipi secolari ed è priva di fondamenta razionali.

Femminili singolari è un manuale che fornisce tutti gli strumenti per smentire le argomentazioni fasulle confermando, commento dopo commento, quanto le resistenze poco abbiano a che fare con il dizionario.
“La lingua non è ‘chiacchiera’: è il mezzo che noi, in quanto esseri umani, abbiamo per decodificare la realtà. Negare che sia collegata a questioni sociali e politiche sarebbe da veri sciocchi: la lingua vive della relazione continua con ciò che deve descrivere”
“Le questioni linguistiche non sono mai velleitarie, perché attraverso la lingua esprimiamo il nostro pensiero, la nostra essenza stessa di esseri umani, ciò che siamo e ciò che vogliamo essere. La lingua non è un accessorio dell’umanità, ma il suo centro.”
Consigliato da Denise della Casa delle Donne di Parma

​​FUMETTISTE ARABE – Venti di rivolta (al femminile) di Lizzie Treu e Eloïse Fagard (2021) – in francese, sottotitolato [DOCUMENTARIO]

Questo breve documentario, visibile sul canale ‘arte’, racconta la “rivolta personale” di 4 fumettiste arabe decise ad esprimere le proprie idee sul mondo partendo dal vissuto e utilizzando lo strumento a loro più congeniale: il disegno. Per alcune una carriera iniziata a ridosso delle primavere arabe; per tutte una sorta di enpowerment femminile ottenuto “matita alla mano”. Tunisi, Beirut, Casablanca, il Cairo sono le loro città e qui la macchina da presa le segue entrando nei loro atelier, mostrandole al lavoro, filmandole nei momenti di socialità e le accompagna mentre passeggiano nelle città distrutte dalla guerra o mentre sostengono il progetto di case editrici indipendenti pensate per dare una base più solida alle loro idee e al fumetto stesso.
La tunisina Nadia Khiari, nel 2011, dopo aver vissuto per 23 anni sotto la dittatura, si accorge di potersi finalmente esprimere senza censura, di poter rinascere “come un neonato al suo primo vagito”. La libanese Lena Merhej, madre tedesca, padre libanese, nata in Germania ma cresciuta a Beirut durante la guerra civile, assiste alla distruzione della sua città e la racconta per “trovare una logica a tutto quel caos”. La marocchina Zainab Fasiki, femminista e attivista in una società conservatrice, ispirata dal corpo femminile nudo che scopre da piccola andando al hammam, si rifiuta di nasconderlo e crea una supereroina senza veli che fa del corpo un messaggio e si prende la sua libertà. L’egiziana Deena Mohamed, sedicenne durante la primavera araba, si rende conto di avere delle opinioni e di volerle esprimere. Inventa così il personaggio di Qahera, una supereroina con abaya e niqab che utilizza i superpoteri per difendere le donne. Una rivolta personale che è anche collettiva e capace di superare i confini.
Consigliato da Letizia della Casa delle donne di Parma

PER MEENA KUMARI NON SMETTIAMO DI FARE RUMORE! PRESIDIO GIOVEDÌ 30 NOVEMBRE ORE 20 IN PIAZZA BERZIERI A SALSOMAGGIORE

A soli 3 giorni dalle manifestazioni del 25 Novembre contro la violenza sulle donne, è stato compiuto l’ennesimo femminicidio. Anche questa volta, l’assassino aveva le chiavi di casa: Meena Kumari è stata uccisa dal marito, massacrata in strada, a colpi di mazza da baseball.

Meena Kumari è la centoseiesima vittima di femminicidio quest’anno, un numero che deve farci scandalizzare, deve farci urlare, discutere e denunciare. Dobbiamo sapere riconoscere i segni della violenza di genere intorno a noi, perché la violenza di genere non è mai una questione privata, ma è sistemica, culturale, universale. Non ci stancheremo mai di ripeterlo.

Se toccano una rispondiamo tutte, perché non siamo sole, non stiamo zitte, non staremo ferme. I fatti di violenza che quotidianamente accadono, in ogni città, dimostrano quanto sia urgente e necessario un cambio di direzione che agisca, appunto, sul sistema, sulla cultura, a livello universale.

Così come è stato nelle strade il 25 Novembre, continueremo a urlare che ci vogliamo libere, vive, in pace. L’appuntamento è in piazza Berzieri alle ore 20 a Salsomaggiore con pentole, fischietti, tamburi e tutto quello che possa fare rumore.

Organizzano:
Casa delle donne Parma
Centro Antiviolenza di Parma

Aderiscono:
Consulta del Volontariato di Salsomaggiore
Ciac onlus
ANPI Parma – Sez. Laura e Lina Polizzi
Tuttimondi asd-aps
W4W Parma
Donneinnero Parma
Comunità dei Musei e del Patrimonio Immateriale di Parma e Provincia
Conferenza donne democratiche di Parma
Il Coro dei Malfattori – Parma
L’Ottavo Colore
La Paz Antiracist Football Club
L’elenco è in continuo aggiornamento, le associazioni che volessero aderire possono scrivere a casadonneparma@gmail.com